Un Minuto Di Panico

Ci sono dei momenti nella vita, dei secondi o dei minuti dove tutto si accavalla, intreccia, raggomitola ed a volte implode per tornare poi fuori come una nana bianca dalla densita’ di eventi inimmaginabile.
Si parla di attimi, percepiti nell’arco di pochi giorni che si allargano fino a farti arrivare alla fine di un mercoledi’ esausto e sfinito come fosse 3 giorni che non dormi.

Quando succede si crea tutto intorno a te una melassa di cose tu che rincorri, le cose da fare e le altre persone, le persone invece rincorrono gli eventi e gli eventi, dispettosi, si arrotolano uno sopra all’altro; ti costringono a mollare la tua vita per un po’, a lasciare quello che avevi deciso di fare per rimanere passivamente immerso in quella placida melma di amicizia+birre+salsicce che riesce a farti dimenticare tutto, e da quel punto in poi solo lo star bene per i prossimi 10 minuti diventa l’obbiettivo principale, senza combattere, una missone degna di un diario astrale del capitano Kirk.

Sazio, ubriaco, e soddisfatto; non per forza di materie fisiche, ma anche.

E poi eccolo il minuto di panico che prende il sopravvento, il momento dove ad un certo punto si svolta, si lascia la strada vecchia ma non si e’ ancora abbastanza lontani, non ancora al punto di non ritorno; quel maledetto minuto dove l’aver imboccato la nuova via sembra roba da matti e lo stesso vale per l’aver lasciato la vecchia, pura follia.

L’arrivo e’ ancora distante, la strada da ripercorrere, di nuovo, rigorosamente in salita.

Speriamo di trovare almeno facce amiche per scambiare quattro chiacchiere durante il cammino.