Riassunto

Eccoci, finalmente ho superato lo shock per poter raccontare cosa mi ha fatto fare per il mio compleanno.
Non sto a raccontare tutto quello che ho fatto perchè potrebbe diventare noioso per chi legge (io mi sono divertito), mi limiterò solo alla parte agghiacciante.
L’appuntamento che la gentile donzella mi aveva dato era per dopolavoro fuori dall’ufficio alle 15:00, ci sono, lei arriva e ride, passeggiamo ed andiamo sempre più verso il centro città.
Oramai sono determinato a non chiedere nulla, per cui mi limito a passeggiare e ad assistere a quello che succederà.
Arriviamo di fronte ad un insegna che mi fa rabbrividire, e che stranamente, anche se vorei sbagliarmi, riesco a capire benissimo.
L’insegna dice “Criotherapy”, io guardo la donzella, la donzalla ride ed in mezzo alle risata esclama qualcosa del tipo “Sarà il compleanno più freddo della tua vita!!”
Probabilmente è una minaccia…
Non bastavano i meno sempre qualcosa di tutto l’inverno, ora anche crioterapia?
Ma per curiosità a quanto ci mettano?
COSA?
MENO !”= ? (per raccontare la mia faccia ho deciso che i numeri normali non bastano, servono quelli maiuscoli, per cui leggeteli con lo shift pigiato su tastiera IT)
Ok, sono un po’ arrabbiato perché non credo di avere voglia di essere trattato da merluzzo, ma del resto oramai ci sei, male non dovrebbe fare, per cui mettiamoci nello stato d’animo giusto.
Si va.
Prima cosa appena entri ti consegnano un sacchettino, un paio do zoccoli di legno modello olandese ed un paio di chiavi con i numeri di spogliatoio ed armadietto.
Una volta nello spogliatoio che fai? Ti spogli, apri il sacchetto e ci trovi un paio di calzettoni di cotone, un paio di pantaloncini corti, un paio di guanti a dita unite ed un paraorecchie.
Il primo pensiero è “Cazzo ma mi farà freddo” -crioterapia- “ah già…!”
Ti cambi, ti metti comunque la maglietta sopra retaggio degli insegnamenti materni e ti rechi in sala d’attesa.

Dopo una breve attesa nella suddetta sala c’è la dottoressa che ti deve dottorare (come al militare speri che ti facciano esente o quantomeno rivedibile), ti misura la pressione, ti fa un paio di domande inutili, ti chiede di smontarti tutte le borchie, boccole, catenine e pezzi di metallo che hai addosso “Anche lì dove non vedo”, e poi ti manda nella stanza dei frigoriferi

Dentro la stanza dei frigoriferi, tanto per metterti a tuo agio si passa da una temperatura di 25 ad una temperatura di 10 gradi, tu batti i denti ed intanto l’omino che ti da le mascherine per non farti cadere il naso ti spiega che i due frigoriferi che hai di fronte sono comunicanti, per farti ambientare ti terranno a -20° per 30 secondi, poi devi aprire la porta comunicante ed entrare di tua volontà nella stanza a MENO 120° dove dovrai camminare in tondo (sono 2 metri quadri) per un minuto in senso orario, per un minuto in senso antiorario per poi uscire.

Frigo -20
Praticamente nudo come un verme entri in una stanza a -20, entrambe le porte (spesse e chiuse), sia quella che ti condurrà all’altro frigorifero, sia quella da cui sei appena entrato sono coperte da uno spesso strato di sughero, le pareti invece sono come quelle di una sauna finlandese, sembra però che qualcuno abbia messo il termostato a testa in giù.
La prima sensazione è quella del sangue che a contatto con l’aria ghiacciata “SCAPPA” e puoi sentire il tuo corpo che si strizza; i primi 10 secondi li ho passati quasi senza fiato e con la testa vuota.
Ovviamente, dopo il primo impatto con il muro di ghiaccio tutto il tuo corpo ha capito che fa freddo ed ogni cazzo di cellulina comincia a strizzarsi quanto più possibile per risparmiare calore e tu diventi bianco bianco.
Passo i restanti 20 secondi cercando di imparare la meditazione zen con tutte le tecniche di riscldamento corporeo annesse; se dentro di me c’è una parte di un qualche monaco buddista reincarnato o Yeti, mi va bene anche un Jedi che per favore si facca vivo adesso…

*Fischio*
Eccoci, è il segnale di “fine riscaldamento”.

Frigo -120
No davvero non sono sicuro se sopravviverò.
Entriamo in questo nuovo mondo fatto solo di aria ghiacciata e cominciamo a camminare in tondo, non sono sicuro che sopravviverò, 2 minuti possono essere davvero lunghi in determinate situazioni, e questa sembra proprio una di quelle…
Capisco a cosa serve la mascherina, respirare l’aria a -120 è come inalare spilli, allora espira con la bocca inspira con il naso, espira con la bocca inspira con il naso, no davvero non sono sicuro se arrivo in fondo, ora vedo se ce la faccio altrimenti al prossimo giro torno al “caldo” dei miei -20.
Il rumore degli zoccoli di legno sul pavimento di metallo ha un qualcosa di ipnotico, se non ci fosse l’omino che ogni tanto ci guarda dall’apposita finestrella davvero mi sentirei intrappolato a metà fra i mondi di Lovecraft e King, io a -120 forzato a camminare in tondo senza ragione mentre il resto del mondo fuori vive incurante del mio dramma.

*Fishio*

Primo minuto andato, mi sembrava un’ora, adesso c’è il secondo, davvero non sono sicuro, adesso esco, oppure no dai, prendila come uno stress test, al limete se muori sei già in cella frigorifera.
Fa un Freddo cane, ho cristalli di ghiaccio che si stanno formando sui peli delle gambe e quello che è più inquietante sono i cristallini di ghiaccio che comincio a sentire sottopelle.
Il “biscottino” è oramai convinto di essere un bastoncino di pesce del capitan’findus,io comincio a non capire più dove finiscono i piedi e cominciano gli zoccoli olandesi ed i denti battono talmente forte che ti si shakera il cervello.
Oramai penso che arriverò in fondo anche solo per orgoglio personale, ma quanto cazzo durano sti due minuti?

*Fischio*

FINITO! SI ESCE! Ed assieme a noi dallo sportello del frigorifero esce una nebbia densa e fredda tipo quella che usano come effetto speciale nei film SCI-FI per simulare il Nitrogeno, solo chequesta è diaccia per davvero…
Porca pupazza che esperienza….

Da ripetere?
Amore, grazie del pensiero, ma anche no…