La via Della Terra Ed Il Rito Invernale

Con questo ottobre che è finito il primo anno di ‘Orto in UK’
Dal 15 di Settembre al 15 di Ottobre non ho fatto altro che pulire, costruire, zappare, vangare e bruciare per prepararsi a quella che sarà la prossima primavera.

Ci sono stati tanti Alti e Bassi che hanno contraddistinto l’annata, un lavoro distante non ha aiutato a trovare il tempo per innaffiare diverse piantine, il tempo che cambia e che mi ha quasi bruciato tutto, le erbacce che crescono manco fossimo in mezzo alla giungla; nonostante tutto sono arrivato alla fine, con tante patate, qualche cipolla, una manciata di carote e rape rosse, un melo quasi secco (si sta riprendendo ora), una discreta quantità di lamponi ed un par di zucche che son state ben impiegate in ambito culinario.

Non è andata benissimo no, e l’associazione che gestisce gli orti mi ha quasi chiesto di smettere per via delle erbacce lasciate ‘wild’ (che vergogna…); ma come ho spiegato a loro spiego a voi, cominciare a coltivare un pezzetto di terra dove non è stato mosso un sassolino per anni richiede un sacco di tempo.

La terra deve essere girata, le erbacce cavate a mano fino a lasciare la terra morbida e pulita, servono le condizioni ambientali giuste e serve una cosa preziosissima che al momento scarseggia nelle mie tasche, serve TEMPO, tempo inteso come tempo libero da altri impegni con cui dedicarsi alla pratica zen dell’eradicazione di malerbe, e tempo meteorologico corretto che aiuta ad eseguire i normali task da Orto (che non finiscono mai, c’è sempre qualcosa che può essere fatto meglio, un po’ come nelle infrastrutture IT)

  1. Non si vanga/zappa/dissoda dopo che ha piovuto o se son 3 mesi che non piove
    Terra troppo bagnata o terra troppo arida hanno entrambe il solito effetto, ti spaccano la schiena
  2. Non si levano erbacce se prima non si dissodano le zolle a modo
    Alcune erbacce hanno radici che vanno fino a 2 metri sottoterra, e non vengono via facile
  3. Tenere la vegetazione bassa è una cosa che deve essere fatta senza riguardo del tempo
    E qui ci si rifà all’insegnamento di Mr. Miyagi “Se fai orto si va bene, se fai orto no va bene, se fai orto meh finisci sotto un cumulo di erbacce e rovi maligni”.

Inoltre, serve l’attrezzatura, che vivendo in un appartamento da 4 anni non ho mai pensato ad acquistare e che per puro spirito masochista mi costringo a non usare nessun attrezzo elettrico/benzina.
Serve inoltre di ordinarla o andarla a comprare per poi portarla in loco per utilizzo fresco quando necessario.

Insomma, il primo anno c’è da pedalare.

Quest’anno invece son partito meglio, complice il tempo libero…
Alcuni semini invernali sono già sottoterra che aspettano il momento giusto per mettere il naso fuori, cipolle ed agli son già che germogliano, le more ed i lamponi son stati legati e ri-sistemati in maniera più formale (e puntigliosa) in eleganti curve sostenute da una infrastruttura di canne e gran parte della terra che avevo zappato l’anno scorso è adesso sotto un decente strato di cacca di cavallo maturata ed un buon tessuto erbicida nero come la pece.

Soddisfatto mi reco quando posso a fare pulizie delle rimanenti schifezze, preparare il compost, e bruciare i rovi.

Grandi progetti per questa stagione, tutti organici a base di cacca di cavallo e sterco di gallina.

Foto dell’opera arriveranno quando semi-compiuta si avvia verso l’inverno