La Settimana Da Solo a Bratislava (Parte 2)

Le cose da fare in un paese dove a stento riesci a decifrare il menù del giorno non sono troppissime, per cui ti limiti a:
– Fare la spesa; fingendo di guardare da un’altra parte mentre imbusti la roba alla cassa, sperando che al cassiere non venga voglia di fare conversazione o di chiederti quanti batrattoli di pelati stai mettendo sul nastro o quanti sacchetti vuoi, o quanti panini hai nel sacchetto trasparente.
– Preparare derrate alimentari non deperibili nel lungo periodo e poi surgelarle.
– Fare cose inutili con la carta, il cartone, la colla vinilica, le forbici con la punta arrotondata, il filo di ferro, il trincettofateviaiutaredaunadulto, ed il pennello piccolo
– Sforzarsi di ricordare gli spezzoni dei film che passavano su anicaflash negli anni novanta, poi focalizzarsi su quel film tanto brutto che non lo hanno nemmeno passato in tv e far partire le ricerche sul Mulo
– Mentre aspetti che il Mulo faccia il suo dovere, andarsi ad impelagare su wikipedia alla pagina “teoria del complotto”, poi anche in inglese
– Mangiare derrate alimentari autoprodotte non deperibili nel lungo periodo con soddisfazione
– Scandalizzarsi per cose che adesso, nessuno ricorda quanto fossero lontanamente immaginabili anche solo pochi anni prima che ci dicessero “si è vero” (vedi teoria del complotto “COMPLOTTI SVELATI”)
– Scandalizzarsi per tutte le cose per le quali c’è anche solo un burocrate che dice “no non è vero”, perchè fra pochi anni ti diranno “si è vero” (vedi teoria del complotto).
– Fare polemica da soli (volevo ricordare a chi legge che ho vinto i campionati europei di polemica, molti colleghi possono confermare)
– Pulire
– Perdersi nei mondi dove si nascondono i nemici dell’igiene