La Fine
Come Lost (perché finalmente ho visto la fine), anche questa avventura é finita come è cominciata, cioè senza senso.
Ma cosa di preciso?
Il maledetto trasloco dell’ufficio di Bratislava, che oramai da 2 mesi stavo preparando con cura e rigore tecnico, cercando di causare meno downtime possibile, cercando di non stravolgere i ritmi di produzione e messa online, cercando di diluire il tutto in 3 giorni almeno facciamo le cose con l’attenzione necessaria.
Comincia tutto ad agosto 2011, “Matteo, dobbiamo trasferirci in un ufficio più grande al piano di sopra, occupati di pianificare il trasferimento della rete, dei sistemi e di ricollegare tutto nel verso giusto”.
Comincio con il gioco del cavolo-pecora-lupo che devono attraversare il fiume, e butto giù una pianificazione in 3 giorni, downtime dalla mattina alle 7:00 fino alle 9:00, da lunedì a mercoledì, poi tutti possono lavorare felici, io sono contento, il Boss è contento ed abbiamo pronta la logistica dello spostamento di mobilia, persone e rete in toto nell’arco di una settimana…
Magnifico, non vedo l’ora che arrivi la prima settimana di settembre per cominciare.
Ma passato il 15 di agosto mi chiama il Boss, mi dice che i lavori sono in ritardo e che forse ci faranno slittare il trasloco a metà settembre, poco male, io sarò ancora qui in Slovacchia e tutti riprendiamo a lavorare tranquilli.
Arriva la fine di agosto, e puntuale come la morte il Boss mi si ripresenta con le brutte notizie, trasloco rimandato (ANCORA?) alla prima settimana di ottobre.
Dramma…
La compagnia che doveva fare l’upgrade della linea dati svanisce, io devo preparare il viaggio di ritorno dall’Italia alla Slovacchia per quella settimana di trasloco, Ryanair non si trova mai d’accordo con trenitalia e l’esaurimento delle scorte di pazienza è comunque vicino.
Ultimo Lunedì di settembre (26), mal di schiena dovuto a non so cosa che mi massacra l’esistenza, preparativi per il viaggio imminente in corso d’opera ed ecco di nuovo cambio di programma….
Il trasloco va fatto venerdì 30.
Solo venerdì 30, tutto venerdì 30….
Io a Boss: Ed i miei 3 giorni? Il mio viaggio?
Boss: No dai, tranquillo ancora non é sicuro….
Io: Come non è sicuro? E quando è sicuro? Siamo a martedì 27!
Boss: Ci daranno conferma mercoledì (28) nel pomeriggio, se fare o no il trasloco venerdì (30)
Piango in silenzio, rassegnato al fatto che non sono in grado di bestemmiare in Slovacco ne di chiamare i simpaticoni personalmente per congratularmi con loro per l’ottima tempistica.
Murphy dice che se le cose possono andare store lo faranno, la regola centra in pieno il punto e mercoledì pomeriggio arriva la tanto sofferta conferma del trasloco anticipato e ridotto da 3 ad un giorno solo.
Mangio i piani di migrazione, tanto oramai si è trasformato tutto in:
a) stacca tutto
b) somonta tutto ed aspetta che me lo portino al piano di sopra (sai, il mal di schiena..)
c) rimonta tutto
d) riattacca tutto
e) INCROCIA I DITI
f) dai corrente
g) cabla l’ufficio
E allora via, si riorganizza il viaggio da Zero, parto da Campi con il fido Doblò alla volta di Bergamo, decollo da Orio al Serio e giungo a Bratislava nel tardo giovedì.
Venerdì si parte, la scaletta riusciamo a rispettarla abbastanza fedelmente, ma verso le 19:30, fra il punto “e” ed il punto “f” qualcosa deve essere andato storto.
Il router della “Cisco in comodato” non fa boot, o meglio lo fa boot, ma di continuo.
Ok, si stacca tutto, si ristacca corrente a tutto e si va a casa, troppa poca lucidità per proseguire, e pancia a dir poco vuota.
Sabato mattina con calma e dopo un tattico sonno ristoratore ritorno in ufficio, provo a chiamare il call center ma nessuno mi parla IngRese, ci perdo un ora di tempo e poi chiamo il Boss.
Mi arriva tutto bello pimpante alle 2 del pomeriggio e parte subito con ottimismo alla ricerca del tecnico e dell’assistenza che ci hanno (purtroppo non a scanso di sudore) promesso sul contratto.
La prima telefonata la fa all’assistenza tecnica segnata sul contratto, che purtroppo per noi sta aperta solo da lunedì a venerdì pomeriggio, poi chiama la SUA segretaria per farsi dare il numero del LORO commerciale, poi chiama il LORO tecnico che finalmente risponde e ci chiede il numero scritto sul “Cisco in comodato”.
Il numero non c’è…
Tecnico: “Allora si tratta di un vecchio contratto che avete stipulato con XyyzzA, la società che poi abbiamo acquistato e quindi l’assistenza non vi tocca più quando avete un problema, ma solo quando sta comodo a noi, cioè lunedì”
Inutile dire che il Boss si scalda un attimino e proferisce a bassa voce con i denti stratti alcune paroline credo in Ceco che sembravano se non proprio del tutto ma lameno per metà a dei bestemmioni contro svariate divinità, alcune ancora da inventare fra l’altro; il tipo dall’altra parte del telefono evidentemente un po’ suda e gli passa un altro numero di telefono di un altro tecnico, e via che si riparte.
Il Secondo tecnico è un tecnico che vuole le prove del fatto che non funzioni il “Cisco in comodato” ed allora ci fa attaccare e staccare i cavi 10 volte per vedere se riceve il MAC Address del router sulla portante.
Oviamente è rotto e quindi ottiene solo una grande perdita di tempo, ma ipotizza che probabilmente non è colpa del “Cisco in comodato”, ma dell’altra ditta che si occupa dell’ultimo miglio di cavi (dalla sala tecnica al nostro piano) che non ha fatto le cose per bene, e che siamo noi che pensiamo male del suo fidato “Cisco in comodato”di cui LORO si fidano fino all’incredibile.
Allora chiamiamo la ditta dell’ultimo miglio telefonico per controllare la linea, altri 10 test, tutto funziona, allora gli chiediamo di chiamare l’altro somaro tecnico e di confermargli che la linea funziona, (ed ora attenzione a non incastrarvi la lingua nel cervello) fortunatamente e decisamente inaspettatamente acconsente e lo fa.
Oramai presi dalla disperazione io ed il Boss andiamo a fare la spesa per placare i morsi della fame, e cominciamo a scambiarci opinioni e pensieri su quello che potrebbe essere il senso della vita, e del perchè da due mesi a questa parte non ne sia andata una dritta a riguardo del trasloco, non una…
Ore 19:30 di sabato si presenta il teNNico con il “Cisco in comodato nuovo”, che insiste per visitare prima il vecchio, perdendo quindi altri 20 minuti buoni per esordire con un “Si è vero è la memoria che si è fulminata”.
Attacca il router nuovo e la linea riparte.
Durata intervento 40 minuti, durata attese inutili 6 ore; cliente scontento e previsti all’orizzonte sciaguattamenti di commerciale della compagnia telefonica.
Il rovescio della medaglia?
Almeno in quelle ore di attesa mi son cablato l’ufficio con calma così quando la linea è tornata ho dovuto solamente ridare corrente a tutto…Ma mi sono dimenticato il punto “e” e non ho INCROCIATO I DITI!!!!!
E quindi il server con i virtuali di produzione ha cominciato a fare i capricci, ed il centralino telefonico a frignare.
Veloci manovre, 40 minuti boni e diversi asteriski di Keyfiss dopo sono tornato padrone della situazione, mi sono goduto una rilassante domenica di fancazzismo ed ora devo solo ricominciare a chiedere alla compagnia telefonica come mai, nonostante tutte le rotture di coglioni non hanno ancora attaccato il centralino nuovo e passato la linea da 4 a 10 megabit.
Qualcuno dirà “cerca il lato positivo” ok, vi ho preceduto, ci ho provato, la sala server mi è passata da 29 a 35 gradi (perché mi hanno messo il condizionatore alla Cazzo di Cane), tutte le cablature dell’ufficio saranno da rifare perché sembra che tutti abbiano sbagliato di posto ed hanno tutti troppo sole o negli occhi o sul monitor ma…almeno è finita, si, è finita….